Cardito, protesta per l’abbattimento di una palazzina: i residenti si barricano, le ruspe si fermano
«Dopo anni di politica assente è morta la cara casa»; «Noi campani siamo cittadini di serie B»: sono alcuni dei cartelli comparsi oggi in via Bologna a Cardito, hinterland Nord di Napoli. Lì 6 nuclei familiari hanno vivacemente protestato contro l'abbattimento della palazzina in cui vivono. Una lunga diatriba legale sul fronte dell'abusivismo edilizio. I residenti dicono di aver «pagato sia condono che licenze previste» parlando di oltre 240mila euro spesi. «Il sindaco di Cardito – attaccano – ci ha illusi. Ci sono più di 30 persone che non sanno dove andare e rischiano di trovarsi in mezzo alla strada, fra questi bambini, una persona che soffre di una patologia seria, anziani fra cui uno colpito da ictus». Le persone interessate stanno protestando da giorni davanti al Municipio.
Di contro c'è chi parla di decreto esecutivo già notificato – quindi di decisione già presa – e di preavvisi scaduti da un bel po'. Esaurito dunque il ruolo di avvocati e assistenti sociali hanno già dato, ora i residenti chiedono disperatamente una sanatoria. E oggi centinaia di persone si sono barricate nell'edificio, mentre all'esterno c'erano altri che protestavano.
Sul posto sono giunti i vigili del fuoco ed alcune ambulanze mentre gli agenti della polizia hanno cercato di riportare la situazione alla calma. Tensioni alla vista delle ruspe che però si sono fermate a 300 metri e sono andate via per evitare ulteriore irrigidimento della situazione. Dunque per ora nessun abbattimento ma le ruspe torneranno per far eseguire il provvedimento